A las 9.30, todas las Hermanas Capitulares se reúnen en la Capilla del Colegio Internacional San Lorenzo da Brindisi para participar en la celebración eucarística en honor del Espíritu Santo, que fue presidida por Don Gian Franco Poli. Posteriormente, a las 10.30 horas, comenzó la primera sesión del XVI Capítulo General Ordinario de la Congregación Hijas de la Misericordia de la TOR de San Francisco, con el himno al Espíritu Santo que cantamos juntas.
Hasta la elección de la secretaria del Capítulo, la secretaria general, Sr. M. Graciela Ojeda, realizó este servicio.
La Superiora General, M. Cristina Orsillo, hace un llamamiento a las hermanas participantes en el Capítulo:
- M. Cristina Orsillo
- sr. M. Vianeja Kustura
- sr. M. Graciela Ojeda
- sr. M. Mirjam Gadža
- sr. M. Salvadora Mercado
- sr. M. Mirela Kozina
- sr. M. Emila Barbarić
- sr. M. Aurora Marecos
- sr. M. Elsa Alcaraz
- sr. M. Fides Babić
- sr. M. Veronika Dunatov
- sr. M. Patricija Jurić
- sr. M. Irena Bajan
- sr. M. Vlatka Bratinščak
- sr. M. Jasna Crnković
- sr. M. Rufina Ramirez
- sr. Ana Maria Mercado
- sr. M. Cristina Alvarado
- sr. M. Luisa Gallagher
- sr. M. Elvira Càceres
- sr. M. Onoria Paredes
- sr. M. Catalina Martinez
- sr. M. Borislava Vrbić
Estan presentes las 23 hermanas.
Todo sea para gloria de Dios!
Discorso di apertura del XVI Capitolo generale ordinario
Carissime sorelle capitolari!
Sono lieta di poter finalmente darvi un caloroso benvenuto!
Abbiamo passato i tempi d’incertezza, di dubbi, di pensare cosa dobbiamo fare, cosa conviene fare, ma non abbiamo rinunciato mai, a pensare che il capitolo, un evento che si svolge ogni sei anni meritava un incontro personale, per ritrovarci, per condividere, guardarci agli occhi, riflettere e lavorare insieme.
Il Capitolo Generale è un tempo speciale dello Spirito dove attendiamo l’alito della sua illuminazione, della sua sapienza, del suo consiglio. E una esperienza di fede e di ricerca della volontà di Dio, nella fedeltà al Vangelo e al nostro carisma (118), perciò è
C’è un aspetto strutturale al riguardo del capitolo e ce lo dicono le nostre Costituzioni (cfr 118): ha la suprema autorità nella Congregazione, che esercita in forma straordinaria e che rappresenta l’intera congregazione come segno della sua unità nella carità.
Anche se lo sappiamo, sembra opportuno in questo momento, ricordare altri obbiettivi del capitolo, segnato nel nostro Diritto (C 119). Spetta a noi, come corpo:
Tutelare il patrimonio della Congregazione, in quanto il fine, lo spirito e le sue sane tradizioni[1]; promuovere un adeguato rinnovamento; eleggere la superiora generale e il suo consiglio; aggiornare le Costituzioni e il Direttorio (questioni che le abbiamo fatto nei due capitoli precedenti); verificare se le opere apostoliche, corrispondano allo spirito e alle intenzioni della Chiesa e alle esigenze del tempo; Constatare l’attuale situazione economica della Congregazione; trattare gli affari di maggiore importanza per la Congregazione ed inoltre emanare norme che tutte le sorelle sono tenute ad osservare; dare orientamenti per tutta la Congregazione per il sessennio, a cui dovranno attenersi il progetto generale, i progetti delle Province, e le comunità locali[2]; dare il consenso per sopprimere le Province o altre suddivisioni della Congregazione; dare il consenso per trasferire stabilmente la sede della casa generalizia, informandone la Santa Sede; stabilire la somma che le singole Province dovranno versare al governo generale della Congregazione e la somma di cui possono disporre autonomamente la superiora generale e le superiori provinciali e quella per cui devono ottenere il consenso del loro consiglio.
Come vedete il lavoro e amplio e impegnativo, e richiede da noi molta prudenza e serietà nelle prese delle decisioni.
C’è un altro aspetto, fondamentale, sostanziale, dell’ordine spirituale, e riguarda le acque nelle quali ci moviamo. Non possiamo pensare e dire, e bene, facciamo quello che possiamo, questo è un capitolo e passerà come hanno passato tanti altri, prendiamo le decisioni concrete e torniamo a casa perché abbiamo tanto da fare…
No, sorelle care, questo è un momento cardine per noi. Non è come prima, non è come altri, non è come sempre, ma come Dio, come la chiesa, come la nostra beata Madre Fondatrice ci interpellano e come i nostri fratelli aspettano da noi. Cosa abbiamo da dire loro? Dove vogliamo condurre la nostra Congregazione? Vogliamo continuare e sostenere tutte le nostre opere sovraccaricando le nostre sorelle a costo della salute della fraternità, della qualità della nostra preghiera, della gioia nel seguire Gesù? O vogliamo collaborare con lo Spirito Santo che fa nuove tutte le cose?
Questo XVI Capitolo sia per la nostra Congregazione, una Pentecoste! Lo sia per ogni nostra sorella, per ogni comunità, per le nostre opere di misericordia. Lasciamoci interpellare dallo Spirito Santo e dai bisogni e gridi dei nostri fratelli e sorelle. Abbiamo una nuova l’opportunità non permettiamo che l'egoismo vinca e ci impedisca usarle convenientemente. Sono convinta che siamo in un tempo privilegiato che il Signore ci dona per poter ricominciare ancora una volta, per ricreare e ripristinare il volto della nostra cara Congregazione.
Care sorelle, io non ho le risposte, le ho cercate durante questo sessennio insieme le consigliere, ma quando credevo di trovarle, si allontanavano ancora di più. Questo è anche lo scopo del capitolo, cercare insieme e, fidarci dalla Provvidenza del Padre che non ha smesso mai di accompagnarci per trovare il cammino da percorrere insieme.
Tutte abbiamo La responsabilità di partecipare in tutte le istanze del capitolo, perché siamo qui, per diritto o per scelta, per esprimere non solo il nostro parere sino il sentire e le preoccupazioni che abbiamo ascoltato dalle nostre sorelle che rappresentiamo. Ogni intervento verrà apprezzato per più profondo, importante o semplice che sia perché sappiamo che ogni intervento verrà mosso dallo spirito di Dio. E mi auguro di trascorrere questi giorni, nell’unità della nostra Famiglia Religiosa superando ogni interesse particolare; mettiamo le nostre capacità al servizio del bene comune, e il nostro dissenso sia segnato dal rispetto fraterno nella carità.
Finendo, voglio condividere con voi, il fatto che in questi ultimi tempi non riuscivo a staccare la parola di Dio, di ogni giorno, dal nostro capitolo. Soprattutto mi ha colpito il passaggio del cieco che risponde alla domanda di Gesù, cosa voi che io faccia per te? che io veda, che possa vedere; e dopo essere guarito lo seguiva lungo il camino. È di questo che abbiamo bisogno come Congregazione, di rivedere il cammino, trovare altre strade, trovare le uscite. Perciò insisto: chiediamo con fede, nell’intimo del nostro cuore: mostraci Signore cosa fare, apri i nostri occhi che sono abituati a vedere le stese strade, gli stessi posti, gli stesi problemi e le stese situazioni, e mostraci il cammino per poter andare dietro di Te, dove e come Tu vuoi.
Vi auguro un buon e fruttifero lavoro, e dichiaro ufficialmente aperto il XVI Capitolo Generale Ordinario della nostra Congregazione.
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